Alberto Bona e il Class40 IBSA tagliano il traguardo della Transat Québec Saint-Malo in sesta posizione
La nona regata del progetto Sailing into the future. Together si è rivelata una grande avventura: la Transat Québec Saint-Malo, partita lo scorso 30 giugno da Québec City, in Canada, si è conclusa a Saint-Malo il 15 luglio.
Dopo 14 giorni e 20 ore di navigazione lo skipper Alberto Bona con Pablo Santurde del Arco e Luca Rosetti ha tagliato il traguardo in sesta posizione. Una regata difficile e per certi versi drammatica - caratterizzata da cinque ritiri e un naufragio - che ha portato il Class40 IBSA a chiudere la classifica ufficiale al settimo posto, per effetto della compensazione garantita allo scafo E. Leclerc, andato in soccorso del Class40 Acrobatica di Alberto Riva naufragato il 9 luglio.
UNA PROVA DIFFICILE ED ENTUSIASMANTE
Una grande impresa sportiva che ha portato il Class40 IBSA dalla navigazione del fiume San Lorenzo in Canada al profondo Nord, tra mari quasi ghiacciati e balene a 350 miglia dalla Groenlandia, per poi scendere a velocità vertiginose fino al Portogallo, entrare nel Canale della Manica e costeggiare la Bretagna fino al traguardo.
“È stata una prova molto affascinante – racconta Alberto Bona – per la prima volta ho navigato così a Nord che il mare aveva un colore molto particolare, un blu profondo, era denso e ricco di vita, con balene che ci seguivano per ore e ore. Un’esperienza nuova di cui sono molto soddisfatto. In meno di 15 giorni abbiamo visto tutti i paesaggi e le condizioni meteo del nostro Emisfero: dal fiume ai ghiacci, dall’Atlantico centrale fino al canale della Manica, dalla bonaccia alla tempesta. Un’avventura non semplice da affrontare”.
A definire dal punto di vista sportivo la regata è stata la scelta di intraprendere una rotta a Nord all’uscita dei banchi di Terranova.
“Dopo il poco vento dei primi cinque giorni di navigazione – racconta Alberto Bona – con un meteo e previsioni incerte, ci siamo lasciati sedurre dall’opzione di dirigerci molto a Nord per navigare le grandi depressioni. Una scelta che, in termini sportivi, si è rivelata più rischiosa del previsto, poiché chi era rimasto in una rotta più convenzionale poteva contare su una navigazione più diretta, con meno miglia da percorrere e comunque un buon vento”.
Gli strumenti, lo scorso 8 luglio, segnavano un ritardo di 240 miglia, ma le previsioni a bordo erano ancora peggiori, con un potenziale distacco dal primo in classifica di ben 400 miglia: “Una condizione inaccettabile in regata – ricorda Alberto Bona – che ci ha indotti a reagire, e lo abbiamo fatto bene”.
CORAGGIO, COSTANZA, CERVELLO E UN PIZZICO DI COLPO DI FORTUNA
Sulla terra ferma si chiamerebbe resilienza, in mezzo ai ghiacci e inseguiti dalle balene si chiama coraggio e determinazione: Alberto Bona trova una depressione che si andava formando, la aggancia e cavalca; ne nasce una bolina in mezzo a una tempesta che permette al Class40 IBSA di recuperare in tre giorni oltre 200 miglia, intercettare la flotta e rimettersi in gioco, riportando la prua verso la Manica.
Nel pomeriggio del 9 luglio, una notizia terribile scuote l’intera flotta: il Class40 Acrobatica del velista Alberto Riva naufraga a causa della collisione con una nave cargo. La barca va alla deriva e l’equipaggio viene salvato dallo stesso cargo, che sbarcherà il team alle Azzorre.
“Sono cose terribili – commenta Alberto Bona – e quando accade si materializza l’incubo più grande di ogni navigatore, ma siamo davvero sollevati nel sapere che l’equipaggio è illeso”.
Comunque la regata prosegue e, doppiata la piccola isola bretone di Ouessant, dopo 2800 miglia la flotta entra nel Canale della Manica e i primi dieci equipaggi si ritrovano a meno di venti miglia di distacco uno dall’altro.
Lo spirito agonistico prende il sopravvento, le ultime cento miglia sono una battaglia navale: il Class40 IBSA vince l’ultimo duello, guadagna ancora una posizione e si presenta al traguardo di Saint-Malo in sesta posizione.
UN ARRIVO SPETTACOLARE
L’ultima bolina, con mare piatto e venti nodi di vento, è puro spettacolo per il pubblico accorso sulla linea di arrivo, lungo la diga foranea del porto: la regata finisce dove il mare finisce, nella Baia di Saint-Malo dove il grande esploratore Jacques Cartier, cui la regata è dedicata, tornò a casa alla fine del ‘500 dopo aver scoperto l’isola di Terranova.
“Tutta IBSA – ha dichiarato Antonio Melli, Vice Presidente di IBSA Group – ha seguito con grande interesse questa regata, le difficoltà vissute dagli equipaggi, i ritiri e il naufragio. Vedere che il nostro Class40 IBSA, con Alberto Bona, Pablo Santurde del Arco e Luca Rosetti, ha concluso l’impresa con un ottimo risultato è una grande soddisfazione. Abbiamo visto l'impegno e la determinazione e siamo onorati di essere stati protagonisti di questa regata, che ha ispirato tutti noi nel profondo: una grande impresa sportiva e umana.”
Il testo di questa news è stato ripreso dal sito IBSA Group. Puoi leggere la versione originale a questo link.